Università “Kore” di Enna
di Giuseppe Burgio
L’Università “Kore” di Enna ha convintamente aderito per il terzo anno consecutivo a LGBT+ History Month Italia e, di anno in anno, ha costantemente incrementato il numero di iniziative realizzate, sulla spinta dell’interesse e della partecipazione deɜ nostrɜ studenti. Da sempre infatti realizziamo iniziative culturali su tematiche di genere e di sessualità e siamo uno dei pochi atenei che ha realizzato anche una formazione specifica a una parte del personale docente e tecnico-amministrativo. LGBT+ History Month Italia ci ha però dato l’occasione di mettere a sistema le varie iniziative all’interno di una cornice coerente. Quest’anno abbiamo realizzato quattro iniziative e, tenendo conto dei vari impegni accademici, abbiamo “sforato” il Month spingendoci fino alle soglie del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omobitransfobia.
Il primo seminario – intitolato “Travestitismo e proclività omoerotiche nella Roma della prima età moderna” – è stato il più “colto” e il più “storico” di tutti, tenuto il 18 aprile dal Prof. Rodney John Lokaj, ordinario di Filologia Italiana del nostro ateneo, in dialogo con Trinis A. Messina Fajardo, direttrice del corso di studi magistrale in lingue. Poi siamo passati ai tempi nostri: abbiamo infatti considerato History anche quella contemporanea, delle lotte e dei diritti rivendicati. Il secondo incontro ha visto Giulia Selmi (Università di Parma) parlare il 23 aprile di “Diritti di cittadinanza e persone LGBTQ+ in Italia” a partire da un recente volume che ha scritto con Beatrice Gusmano. Gli altri due seminari – il 15 e il 16 maggio – sono stati caratterizzati da un impianto pedagogico, legato al che-fare? Chiara Sità dell’Università di Verona ha tenuto un seminario su “Famiglie LGBT+ e prospettive educative”, mentre Antonio Raimondo Di Grigoli (Università di Firenze) si è occupato di un tema attualissimo: “L’infanzia gender variant 0-6 e il modello affermativo”.
I seminari sono stati aperti a dottorandɜ e studenti che hanno partecipato con grande interesse. Le tematiche di genere e sessualità sono infatti al primo posto tra i temi di cui, affermano lɜ studenti di una recente indagine, già la scuola secondaria dovrebbe occuparsi. L’approccio educativo con cui il nostro ateneo si è mosso è centrato proprio sui bisogni e sui desideri di ogni studente, non unə di meno.
Se gli anni passati erano stati caratterizzati da coming out pubblici di studenti che si erano commossi per essere finalmente “vistə”, riconosciutə e rispettatə dall’istituzione universitaria, quest’anno la partecipazione studentesca si è caratterizzata per la presa di parola pubblica di persone non solo gay, lesbiche o bisessuali, ma anche e soprattutto trans* e non binarie. La crescita di questɜ studenti rappresenta la migliore gratificazione per un’Università che si voglia realmente inclusiva e democratica rispetto a tutte le differenze.
Forse è anche per questo che giovani ricercatorə trans* e non binariə di varie Università ha scelto di organizzare con me, riconoscendomi come alleato, le giornate di studio residenziale “Voci trans* e non-binarie. Sguardi interdisciplinari sui processi formativi” che si terranno l’11-12 ottobre 2024 a Siracusa, nella sede di rappresentanza del nostro ateneo.