Aderiamo al mese della storia LGBT+: la call per insegnanti

Martedì 11 ottobre il team di LGBT+ History Month Italia, in collaborazione col CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) e la Rete Insegnanti & educatrici/tori LGBTQI+, ha incontrato chi lavora nel mondo della scuola come insegnante, educatrice o educatore per presentare la seconda edizione del mese dedicato alla storia LGBT+, che si terrà ad aprile 2023. È stato un momento importante di scambio e di condivisione tra chi già da tempo affronta la storia e la cultura queer in classe o vuole introdurla nel corso di questo anno scolastico. 

Il progetto LGBT+ History Month invita a inserire nella programmazione almeno una lezione dedicata, ma come agire nel concreto? Come superare gli ostacoli derivanti da collegi docenti, consigli di classe e genitori ostili? È stato uno dei primi argomenti di discussione. Grazie all’esperienza di chi affronta la storia LGBT+ tra le aule scolastiche da più tempo, ci si è datə man forte per capire quale procedura seguire e come affrontare la burocrazia, senza però dimenticare la possibilità di esercitare quella libertà di insegnamento garantita dall’articolo 33 della Costituzione. 

 

Parlare di cultura queer in classe è possibile, qualunque sia la materia insegnata. Le esperienze condivise da chi ha partecipato alla call ne sono state la dimostrazione. Durante la prima edizione del LGBT+ History Month, infatti, son stati realizzati blog in lingua straniera, podcast, approfondimenti o lezioni calendarizzate durante il corso dell’anno, adottando uno sguardo costante capace di osservare in modo critico gli stereotipi di genere. Gli spunti pratici per aderire al LGBT+ History Month sono stati notevoli ed è nata l’idea di raccoglierli, così da creare una banca dati comune – Qui trovate il form.
Si formerà quindi una fonte di idee e strumenti da applicare in scuole di diverso ordine e grado e facilitare lo scambio tra insegnanti consultabile sul sito di LGBT+ History Month.

 

Celebrare la storia LGBT+ è fondamentale per dare luce e valorizzare ciò che non ci è mai stato insegnato a scuola e che noi stessə – insegnanti, educatrici ed educatori – spesso non sappiamo come legare al programma tradizionale (o meglio alle linee guida, visto che ormai i programmi non esistono più). Portare la cultura queer in classe significa dare solidi strumenti di consapevolezza, ricordare i momenti salienti della comunità LGBT+ ed essere onestə sui diritti che ancora mancano all’appello. Se vogliamo imparare a riconoscere e contrastare le disuguaglianze nel mondo contemporaneo, non possiamo chiedere alle nostre studentesse e ai nostri studenti di farlo senza una coscienza storica capace di dare profondità e linfa all’impegno comune.

 

IG: elisabellotti

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