Mario Mieli
(Milano, 21 maggio 1952 – Milano, 12 marzo 1983)
Nato da una famiglia ebraica benestante vive l’infanzia a Lora, una frazione di Como, per poi trasferirsi a Milano dove compirà gli studi al liceo classico Parini.
Nel 1971 si reca a Londra, e qui entrerà in contatto con il Gay Liberation Front. Tornato in Italia aderisce al FUORI, primo movimento di liberazione omosessuale su scala nazionale ad essere nato in Italia, fondato nel 1971 tra le altre persone da Angelo Pezzana.
Con l’adesione del FUORI al Partito Radicale nel 1974, Mieli e gran parte della cellula milanese decideranno di prenderne le distanze. Decisione che porterà in seguito alla formazione dei Collettivi Omosessuali Milanesi.
Nel 1977 Einaudi pubblica la sua tesi in filosofia morale come Elementi di critica omosessuale, un caposaldo dei collettivi autonomi gay di quegli anni.
L’attività di Mieli in quegli anni si sposta anche verso il teatro, sempre con una valenza politica. Nel 1976 ad esempio fa parte del collettivo che mette in scena La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo… ebbene sì!.
Mario Mieli fu una delle prime persone in Italia a mettere in discussione le categorie di genere, e alcuni punti chiave del suo pensiero stanno nei concetti di transessualismo universale, liberazione delle persone omosessuali con un’ottica marxista e una visione dell’eros come libero e polimorfo.
Sempre più distante dal movimento gay, lavora al romanzo Il risveglio dei faraoni, pubblicato postumo nel 1994. Muore suicida per inalazione di gas nella sua abitazione di Milano, il 12 marzo del 1983.