Sabato 16 aprile 2022 abbiamo organizzato un itinerario a tappe, lungo il quale abbiamo avuto modo di parlare della cultura e di alcuni personaggi LGBT+.
La prima cosa da dire è quella che nella nostra città non esistono vie dedicate a persone LGBT+ in quanto tali, per esempio come Mario Mieli o Marcella di Folco, ma esistono invece vie, piazze e luoghi titolati a personaggi che hanno avuto un’importanza storica in altro campo, quindi grandi artisti, scrittori, poeti, musicisti e simili. Oltretutto personaggi del cui orientamento sessuale si è parlato spesso in tempi recenti o le cui notizie erano all’epoca considerate come voci di corridoio o pettegolezzi. A Rovigo, non abbiamo vie o altro dedicate a Pasolini, Tondelli o altre personalità più vicine a noi nel tempo.
Nella nostra ricerca abbiamo constatato anche che tra le poche vie dedicate alle donne, non abbiamo trovato personalità LGBT+ e oltre a questo nemmeno una persona T*.
Tenuto conto di queste premesse, su cui sarebbe positivo pensare ad altre iniziative specifiche, il nostro percorso si è snodato sostanzialmente nel centro città e per due ore abbiamo parlato di storia e curiosità LGBT+.
La prima tappa dell’itinerario è stato Goya, uno dei più grandi pittori spagnoli e di cui sono emersi numerosi scritti e lettere a un amico d’infanzia in cui si alludeva spesso alla loro passione. Questa documentazione è stata occultata per anni dai discendenti dell’artista ed è riemersa soltanto nel 2007.
Il fatto che eredi e discendenti, nascondano o addirittura mettano mano agli scritti è una cosa che capita abbastanza di frequente, il fine è ovviamente cercare di nascondere quella che per loro potrebbe essere una realtà scomoda e cioè non essere eterosessuali.
La tappa successiva ha visto un breve accenno su Don Bosco, sulla cui omosessualità si è dibattuto spesso, quasi come un segreto di pulcinella. La storia di Giovanni Bosco ci porta a una storia per certi versi simile, quella di Baden Pawell, fondatore dello scoutismo, di cui i suoi biografi recentemente arrivano ad affermare che abbia tenuto da sempre nascita il più possibile la sua omosessualità.
La strada ci porta poi da Torquato Tasso, che conosciamo principalmente per “La Gerusalemme liberata”. Anche per lui, emerge da diverse sue lettere un rapporto tempestoso con Orazio Ariosto, il nipote di Ludovico Ariosto (che a Rovigo conosciamo bene, è da lui che arriva Rovigo, città delle rose).
Il nostro viaggio prosegue verso il centro città e ci fermiamo anche a parlare di Niccolò Machiavelli, che nei suoi complicatissimi scritti racconta delle sue avventure amorose, ma a volte si confonde e lascia qualche prova, in un altro caso dice chiaramente di “correre appresso sia ai ragazzi che alle ragazze”.
Arriviamo anche da Giacomo Leopardi e il suo Antonio Ranieri, tantissimi gli scambi epistolari tra i due. In tempi recenti si è giunti alla conclusione, che, se una relazione ci fosse tra i due, sarebbe stata sbilanciata. Infatti, se Leopardi si prodigava in parole e gesti, sembra che Ranieri si approfittaste di questo affetto per risolvere le sue beghe economiche e familiari.
Immancabile nel nostro itinerario arriva Leonardo da Vinci, accompagnato per quasi tutta la vita Gian Giacomo Caprotti (Salaì) prima di andare in Francia gli lascia una casa e in Francia lo affianca Francesco Melzi fino alla morte e che fu l’erede di tutti i beni di Leonardo.
Non poteva mancare anche Michelangelo Buonarroti i cui scritti e poesie hanno visto la manomissione da parte del nipote, che alla sua morte ha modificato il genere del destinatario delle poesie, trasformandolo in donna. Preoccupato per le conseguenze di un’eventuale scoperta dell’omosessualità di Michelangelo.
Ci avviamo alla conclusione con qualche accenno alla storia locale, sotto al portico del Tempio della Rotonda è conservata la targa dell’ufficio dell’inquisizione che si occupava di eresia, di streghe, ma anche degli atti “contro la natura e contro dio”. La targa ora esposta come memoria storica aveva la sua ubicazione presso San Francesco, il boia eseguiva le torture invece al Palazzo Pretorio (oggi Camera di Commercio) e le eventuali esecuzioni o punizioni in Piazza Maggiore (oggi Piazza Vittorio Emanuele II).
Prima di chiudere, approfittiamo della galleria Apollo per fare una chiacchierata sulla mitologia e sui vari miti gay che riguardano Apollo.
Siamo ormai in Piazza Vittorio Emanuele II e il nostro itinerario si conclude, come nella migliore delle occasioni, con un aperitivo insieme.
Se fossi interessatə all’argomento, nella nostra biblioteca abbiamo diversi testi dedicati alla storia e alla cultura LGBT+ disponibili sia per la consultazione che per il prestito, siamo in Corso del Popolo, 183, Rovigo.
Quello che abbiamo capito è che veniamo da secoli interi in cui qualsiasi orientamento sessuale che non fosse eterosessuale, doveva essere nascosto e mistificato. Abbiamo capito l’importanza di un mese come questo, il mese della storia LGBT+, perché nelle scuole non ce ne hanno mai parlato e anzi, di personaggi storici eterosessuali ci insegnano tutto, mariti, mogli, figli e nipoti, ma se qualcuno di questi ha condotto una vita diversa non viene minimante approfondito il perché, semplicemente non si è mai sposato, nessuna informazione in più.
Quindi basta omettere, per avere un quadro completo e veritiero parliamo delle cose stanno e impareremo qualcosa di più.
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